La storia dei sistemi politici,
al di là delle controtendenze e dei ricorsi, vede il passaggio da varie forme
di monarchia e oligarchia, potere di uno o di pochi, alle attuali democrazie,
potere di tutti. Sorvolando sul fatto che questo potere continua in realtà ad
essere distribuito in modo assai diseguale, specie se si considera il mondo
intero con la sua gran parte povera, immaginiamo che davvero il popolo tutto
goda di buone disponibilità economiche, di accesso alla conoscenza, di libertà
di pensiero ed espressione. Sarebbe dunque fatta? Meta raggiunta? No, perché se
nei confronti delle entità naturali questo popolo, la specie umana, si comporta
come sfruttatore a oltranza, asservendole e schiavizzandole per un'insaziabile
cupidigia, si resta alle prese con la sopraffazione, stavolta non dell'uomo
sull'uomo, ma di miliardi di uomini sulla natura. Ed è questa la più letale
delle sopraffazioni. Oltre la democrazia c'è dunque la fisiocrazia, non quella di Quesnay, ma quella che consiste nel
restituire alla natura, alla Terra, il potere che le abbiamo indebitamente
sottratto.
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