martedì 2 agosto 2016

Dio

   Dio, nel senso più ampio, è colui che è immaginato come dotato di vita eterna, virtù sovrumane ed immenso potere. Se si aggiunge l'unicità sono esclusi i politeismi; ultramondano o spirituale non vale per il panteismo; se lo diciamo anche creatore e legislatore dell'universo, siamo all'idea del trascendente più diffusa al mondo, essendo propria delle religioni ebraica, cristiana e musulmana. Dal punto di vista cristiano, che il credo trinitario possa sembrare in deroga al monoteismo è per i limiti della razionalità umana, oltre i quali solo la grazia della fede può condurre l'anima sperduta alla verità. Lo scandalo suscitato dal trinitarismo presso le altre due religioni del Libro è poco giustificato, se si considera che ad un primo livello, per così dire, rispetto a quel che avviene nel cristianesimo, una messa in disparte della razionalità già si verifica nel loro caso, anzi è insita nella religione in genere: ciò ha le sue ragioni, che la ragione, parafrasando Pascal, può ben conoscere. C'è nella fede religiosa un certa affinità con le paure e le esigenze infantili, un tremare per l'ignoto ed il buio che appaiono oltre la finitezza umana, ed un'attrazione invincibile per il mito, l'analogo della favola, quando sappia colmare il vuoto con meravigliose e salvifiche presenze. Tutto comprensibile, quasi commovente, ma di umanità matura si potrà parlare solo quando, riguardo a ciò che resta fuori dalla sua possibilità di conoscenza, non risicate minoranze, ma la grande maggioranza preferirà lasciare indeterminato ciò che oltrepassa sia l'esperienza che la deducibilità logica, anche quella di ipotesi sensate, piuttosto che farsi sedurre dall'arte mitopoietica. Scompariranno dall'uso corrente i termini con cui si è sempre indicato l'uomo intellettualmente onesto, il puro filosofo, ovvero non credente, ateo e agnostico, la cui forma negativa e privativa sottolinea una collocazione posteriore o minoritaria rispetto all'altra. Soprattutto, l'umanità saprà definitivamente aprirsi allo spettacolo del mondo, scoprire tutto il valore dell'esistenza, come, per troppa inquietudine, non ha potuto ancora - se non vi saranno eccessivi ritardi, naturalmente.

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